Un professionista bilingue che si occupa di favorire l'interazione e il dialogo tra individui e gruppi di immigrati, suoi connazionali o comunque provenienti da paesi culturalmente affini a lui e con la medesima lingua- madre, e i cittadini italiani che accolgono i migranti in un contesto sociale in cui il mediatore è già inserito. Oltre che tradurre sul piano linguistico le comunicazioni, il mediatore ha il ruolo di spiegare entrambe le culture all’altra parte, facilitando in tal mondo sia la comprensione da parte della comunità accogliente del contesto di provenienza dei migranti che l’inserimento sociale degli stranieri nella realtà che li ha accolti. E’ una figura espressamente prevista nel secondo protocollo dei corridoi umanitari per quanto riguarda le accoglienze gestite dalla Caritas. Già nel primo protocollo la sua presenza ha determinato la comprensione di problematiche culturali sia da parte dei beneficiari che da parte della comunità accogliente mentre la sua assenza ha causato fraintendimenti anche rilevanti: ad esempio per la necessità di comprendere da parte dei beneficiari i ritardi causati dalla burocrazia nell’espletamento delle formalità richieste per ottenere lo status di rifugiato e da parte delle comunità accogliente l’importanza di alcuni elementi culturali eritrei quali il rito del caffè.