IL DESTINO DI AIUTARE GLI ALTRI

Teame arriva in Italia, ad Aversa, a fine febbraio 2018, con il primo gruppo trasferito quell'anno in Italia dall'Etiopia, tramite i Corridoi Umanitari. Scappato dalla dittatura eritrea ne 2010, trascorre 8 anni nel campo profughi di May-Aini, altopiano del Tigray, Etiopia del nord. Durante gli i anni in Etiopia ha modo di studiare Antropologia Sociale e il suo buon livello di inglese gli permette di collaborare come interprete con alcune ONG all'interno del campo stesso, dove svolge per un periodo anche la funzione di insegnante. Tutte esperienze che gli torneranno utili, a cominciare dal suo percorso italiano: nemmeno un anno dopo il suo arrivo, gli viene data l'opportunità di svolgere il Servizio Civile, ad Aversa e proprio con la Caritas: il ruolo, nemmeno a dirlo, è a sostegno di altri immigrati, grazie al suo vissuto e alle lingue che parla. Servizio che però non termina, perché tramite l'ONG Copi International gli viene proposto un lavoro vero e proprio. Di nuovo interprete, di nuovo d'aiuto a migranti, ma stavolta in Niger, dove sta lavorando per l'UNHCR e dove Aisling l'ha raggiunto video-telefonicamente, come ormai consuetudine. Cosa significa per un rifugiato finalmente giunto in Italia, tornare in Africa ad aiutare altri migranti con un vissuto simile, ma ancora lontani da una meta? In questa breve chiacchierata Teame ci racconta un po' di tutto questo, con grande semplicità, come fosse cosa di poco conto, e noi lo ringraziamo.

photos | Max Hirzel

Nella foto di copertina Teame ad Addis Abeba nel febbraio 2018 , aiuta Daniele Albanese di Caritas per le pratiche delle visite mediche.

Nella foto dell'articolo Teame all'arrivo all'aereoporto di Fiumicino nel febbraio 2018.