Il primo passaggio amministrativo che i richiedenti asilo devono compiere, in base al diritto europeo e a quello italiano, per poter essere correttamente identificati dalla autorità di polizia italiane, al momento della presentazione della domanda di protezione internazionale. Tutti i beneficiari del progetto dei corridoi umanitari sono stati fotosegnalati al posto di polizia di frontiera presso l’aeroporto di Roma Fiumicino, il primo posto di frontiera incontrato in territorio italiano, e quindi europeo.
Infatti, a livello europeo nel 2000 è stato istituito un sistema per il confronto dei dati relativi alle impronte digitali raccolte negli Stati membri, l’EURODAC(Reg. 2725/2000), per permettere alle autorità dello Stato, di fronte alle quali uno straniero faccia richiesta di protezione internazionale, di verificare se egli abbia già presentato analoga richiesta o se sia stato già fotosegnalato dalle autorità del paese di primo ingresso nel territorio europeo. Tale sistema, volto a evitare il moltiplicarsi di richiesta di protezione internazionale da parte di una stessa persona in paesi europei diversi, si fonda sul principio della competenza del primo stato di ingresso come l’unico competente a valutare la richiesta di protezione internazionale, anche qualora lo straniero si sposti poi in altri Stati membri dell’Unione Europea, come previsto dal Regolamento di Dublino III sul diritto di asilo nell’Unione Europea.