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HL29
SEPARAZIONI
“LA MIA MENTE E’ SEMPRE LÌ"

“LA MIA MENTE E’ SEMPRE LÌ"

La maggior parte delle famiglie e dei single arrivati in Italia hanno lasciato nei paesi di origine o nei campi profughi in Etiopia uno o più familiari, spesso anche figli e genitori.
In alcuni casi l’arrivo in Italia e l’inizio di una nuova vita in un paese finalmente sicuro hanno rappresentato l’occasione per chiamare la famiglia rimasta nei paesi di origine. Ciò si è verificato soprattutto nel caso di oppositori politici al regime eritreo, che avevano interrotto le comunicazioni con i parenti una volta fuggiti dal paese: arrivati in Italia hanno potuto effettuare telefonate che mancavano anche da molti anni.
Per chi, invece, ha vissuto separazioni familiari come conseguenza della selezione di parte della famiglia nel programma dei corridoi umanitari, l’arrivo in Italia ha rappresentato un momento complesso da gestire. Infatti, da un lato è stato l’inizio di una nuova vita in un paese sicuro, dall’altro ha significato il distacco da familiari e parenti e l’incertezza sulle possibilità future di rivedersi e di riprendere una vita insieme.
La separazione è stata tanto più pesante quanto più lungo era stato il periodo vissuto nei campi profughi insieme al resto della famiglia allargata, ed è importante sottolineare che Caritas italiana ha lavorato duramente per molti mesi per cercare di portare in Italia i nuclei familiari interi. In alcuni casi è stato possibile garantire l’arrivo in Italia a nuclei composti da nonni, genitori e nipoti, sebbene tali famiglie si siano rivelate poi difficili da integrare, per il grande numero di componenti e l’età avanzata di alcuni di loro. In altri casi Caritas italiana è riuscita a portare a termine con successo l’iter per il ricongiungimento con alcuni familiari delle persone accolte: in particolare, sono stati portati in Italia, fino al marzo 2020, alcuni figli minori e le mogli di due beneficiari. La complessità di tale iter e il blocco agli spostamenti causato a più riprese dalla pandemia da Covid 19 hanno limitato fortemente il numero di tali ricongiungimenti e, in alcuni casi, ciò ha anche acuito la frustrazione dei familiari in Italia.

 

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