La “piccola festa” del villaggio
Eid-el-Fitr segna la fine del digiuno e del mese di Ramadan. Che si chiami Eid-el-Fitr o Eid-el-Seghir in arabo,
che significa "piccola festa", questa celebrazione non solo segna la fine del Ramadan,
ma anche l'inizio del decimo mese del calendario lunare musulmano o calendario Hegira.
La festa islamica più popolare Eid-el-Fitr è un momento di gioia e condivisione, i musulmani si scambiano
regali e condividono cibi special con amici e familiari.
I bambini vi sono particolarmente affezionati, poiché ricevono regali e vestiti nuovi intorno a tavole
ben imbandite dopo il mese sacro, fatto di sacrificio e digiuno.
In Mali la festa di fine Ramadan non è solo un importante occasione di convivialità sociale,
ma anche un momento spirituale individuale, dopo aver concluso il mese di consacrazione,
di perdono e purificazione.
Questa sacralità per sé e gli altri viene festeggiata con l’intera comunità di familiari ed amici.
Vorrei raccontarvi come si festeggia nel villaggio in cui ho trascorso gran parte della mia vita,
un ricordo che mai potrò dimenticare.
La gioia e l’entusiasmo mi prendevano già prima del giorno stesso della festa, per i giovani è il giorno più felice
dell’anno per via dei doni ricevuti (solitamente vestiti e scarpe nuove), invece per i genitori è una corsa contro
il tempo per recuperare regali per tutti i membri della famiglia.
Il giorno della festa di fine Ramadan inizia già la sera precedente: il trentesimo giorno al tramonto gli anziani
alzano gli occhi al cielo alla ricerca della luna.
A quel tempo non esistevano gli smartphone per capire se era arrivato il momento giusto,
quindi per poter iniziare la festa bisognava cercare la luna nel cielo ed essere sicuri che l’ultimo giorno era giunto.
Quando gli anziani in un villaggio trovano la luna sono tenuti ad avvisare il villaggio vicino così da passare
l’informazione a tutte le varie comunità.
In questo modo nel giorno seguente la festa ci sarà in tutti i villaggi e nei comuni vicini.
Il giorno della festa si sente dal profumo che si diffonde fin dal mattino presto in tutto il villaggio:
in ogni cucina le donne preparano cibi speciali, fatti proprio per quella giornata.
A metà mattina tutti gli abitanti del villaggio indossano i vestiti nuovi ricevuti in dono dai familiari
e si dirigono sono diretti per alla grande preghiera finale, organizzata di solito all’aperto dai leader religiosi.
Dopo la grande preghiera è abitudine andare a salutare tutti i conoscenti,
e chiedere loro perdono ed essere perdonati per ogni mancanza o incomprensione.
Questo momento è seguito dalla condivisione di cibo per tutte le famiglie del villaggio,
in cui ognuna famiglia riceve e dona alle altre famiglie.
Ogni famiglia deve ricevere un piatto da altri e donare un piatto a sua volta, è uno scambio importante.
Se ad esempio un villaggio è composto da quaranta famiglie ogni famiglia avrà trentanove piatti in dono e così via…
nessuno famiglia dovrà patire la fame o avere la curiosità di assaggiare i cibi degli altri senza averli ricevuti.
Dopo questo grande, lungo ed importante momento di scambio e condivisione ci si riunisce nella piazza pubblica
del villaggio per suonare gli strumenti - tam tam, djembe, gonni -
e le musiche tradizionali dalla sera fino a tarda notte.
E con questo racconto vi ho parlato del Ramadan, da come inizia a come finisce.