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Analisi | HL Reports
HLR 1
10.03.2020

L'esperienza dei corridoi umanitari

Benedetta Panchetti, Ilaria Schnyder vW

Il 15 dicembre 2015 la Comunità di Sant’Egidio e la Federazione italiana delle Chiese protestanti hanno firmato un memorandum congiunto con i Ministeri degli Affari Esteri e degli Interni per lanciare ufficialmente l'iniziativa Corridoi Umanitari, un programma creato e completamente finanziato da queste organizzazioni cristiane. Il programma istituisce un percorso sicuro e legale di migrazione verso l'Italia per i richiedenti asilo, consentendo loro di evitare di essere sfruttati dai trafficanti di esseri umani e risparmiando loro un viaggio pericoloso attraverso il Mediterraneo. Il programma cerca anche di integrare i rifugiati appena accolti nella società italiana, dopo il loro arrivo.
Con il memorandum del 2015 ha preso avvio un progetto biennale, che ha portato in Italia un migliaio di richiedenti asilo siriani, molti dei quali in precedenza avevano cercato rifugio nei campi profughi libanesi.

Il 12 gennaio 2017 è stato poi firmato un protocollo tra i Ministeri degli Affari Esteri e degli Interni italiani, la Comunità di Sant'Egidio e la Conferenza Episcopale italiana, la quale opera attraverso la Caritas Italia e la Fondazione Pro Migrantes. Questo protocollo ha inteso portare cinquecento rifugiati vulnerabili —soprattutto eritrei, ma anche sud-sudanesi e somali— dall'Etiopia in Italia. L'Etiopia è uno dei cosiddetti "paesi di transito", che ospita circa un milione di rifugiati africani nei campi profughi e nella sua capitale Addis Abeba.

Il primo aereo operante nell'ambito di questo protocollo congiunto è atterrato all'aeroporto di Roma Fiumicino il 30 novembre 2017, e da allora un totale di cinquecento rifugiati dal Corno d'Africa hanno raggiunto in sicurezza l'Italia. Quarantacinque diocesi e parrocchie, undici comunità di Sant’Egidio e altre organizzazioni cattoliche hanno accolto i rifugiati in diciotto regioni italiane, dall'estremo nord del paese vicino ai confini austriaco e svizzero fino alla costa meridionale della Sicilia.

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