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Um ano atras, em Luanda

A minha vida era completamente diferente do que é agora, estava com a minha família,
num clima mais quente e numa cidade mais movimentada.
Eu costumava ir numa praça comprar os alimentos, dificilmente ia em mercados
porque não era necessário e era um pouco mais barato.

De noite costumava sentar no quintal para ver as estrelas, era vasto com uma arvore grande de cajueiro
e as noites era completamente escuro sem nenhuma lâmpada para iluminar,
as vezes com a minha guitarra cantava e escrevia canções, a noite era minha.

Eu podia gritar e ninguém se incomodar porque o quintal era grande de mais.
Costumava cantar em algumas atividades e bares. Visitava alguns amigos e passávamos a tarde toda
rindo e conversando, as conversas nunca acabavam.
Ia à universidade com aquele sol das 12h, e voltava quase sempre as 18h com
o engarrafamento insuportável e a fome como companhia do fim do dia.

Eu divertia-me com a minha mãe e irmãos, conversávamos sobre tudo e sobre o mundo.
Minha mãe é, e sempre foi a minha alegria.
Lembro dela sentada na escrivania trabalhando em algum projecto no PC, concentrada e fixa.
Costumava passar muito tempo ali, as vezes dava as suas pausas e aproveitávamos
para conversar sobre assuntos realmente intrigantes.

Debatíamos sobre a vida, sobre a fome, sobre a riqueza, sobre a pobreza e cada um com a sua opinião.
Era muita alegria!
As vezes nos dias de chuva brincávamos no quintal, nos divertíamos tanto.
A vida era mais confortável e interessante. Apesar de tudo, ainda haviam os problemas e
as dificuldades que costumavam ser maiores que esses momentos belos,
e que são a razão de eu mudar-me para cá.

Eu vim a busca do conhecimento e de uma vida melhor para mim e para a minha família,
tudo de bom que este continente tiver para me oferecer será recebido de braços abertos.

 

 

Un anno fa a Luanda

La mia vita era completamente diversa da ciò che è ora, ero con la mia famiglia, in un clima più caldo
e una città più movimentata.
Andavo in una piazza a comprare da mangiare, raramente andavo ai mercati
perché non era necessario ed era un po' più economico.

Di notte sedevo nel cortile sul retro a guardare le stelle, era vasto con un grande albero di anacardi e
di notte era completamente buio senza nessuna lampada a far luce,
a volte con la mia chitarra cantavo e scrivevo canzoni, la notte era mia.

Potevo urlare e non avrei disturbato nessuno, tanto grande era il cortile.
Ero solita cantare in alcuni locali e nei bar. Andavo a trovare gli amici e passavamo tutto il pomeriggio
ridendo e parlando, le chiacchiere non finivano mai.
Andavo all'università in quel sole di mezzogiorno, e tornavo quasi sempre alle 18 con insopportabili
ingorghie la fame come compagna di fine giornata.

Mi divertivo con mia madre e i miei fratelli, si parlava di tutto e del mondo.
Mia madre è, ed è sempre stata, la mia gioia.
La ricordo seduta alla sua scrivania a lavorare su qualche progetto al PC, concentrata e immobile.
Trascorreva molto tempo lì, a volte si prendeva delle pause e ne approfittavamo per parlare
di argomenti sempre interessanti.

Si discuteva di vita, di fame, ricchezza e povertà, e ognuno aveva la sua opinione.
Quanta allegria c'era!
A volte nei giorni di pioggia giocavamo in giardino, ci divertivamo così tanto.
La vita era più confortante e interessante. 
Ciò nonostante i problemi e le difficoltà c'erano sempre e più numerosi di questi bei momenti,
lì sta il motivo per cui mi sono trasferita qui.

Sono venuta alla ricerca della conoscenza e di una vita migliore per me e la mia famiglia,
tutto il bene che questo continente ha da offrirmi sarà accolto a braccia aperte.

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